Gli abiti-manifesto indossati dall’imprenditrice digitale nell’ultima edizione del
festival hanno portato sul palco messaggi forti, per puntare i riflettori su temi
molto attuali e sensibili. Ripercorriamo insieme tutti i suoi look e scopriamo il
significato dei colori scelti per lei.

La prima serata in Dior, tra parole intense e trasparenze limpide e profonde
Per il suo esordio all’Ariston, Chiara ha scelto l’abito manifesto in seta nera
abbinato alla stola con il claim “Pensati libera”: è un augurio per tutte le donne a
essere se stesse, senza sentirsi in colpa ogni volta che escono dai ruoli che la
società attribuisce loro. Il nero non rientra nella palette di una Spring Light
come Chiara, ma il bianco caldo della stola e i gioielli sono in armonia e
valorizzano l’incarnato.
La Ferragni ha poi indossato “L’abito senza vergogna”. Tulle color carne
impreziosito da un ricamo trompe l’oeil che raffigura capezzoli e ombelico:
WOW! La nudità è un’illusione e il corpo si libera dai pregiudizi, smette di essere
oggetto del desiderio e diventa affermazione: “il corpo è mio”.
Chiara ha poi sceso le scale avvolta ne “L’abito contro l’odio”: ha letteralmente
indossato insulti veri che le sono stati rivolti dai suoi hater. Le frasi cariche di
disprezzo sono ricamate con perle nere sul vestito peplo bianco, due colori che
non rientrano nella palette Primavera.
L’influencer delle meraviglie ha concluso la serata con “L’abito gabbia”, che
rappresenta la speranza, soprattutto per le bimbe di oggi e le donne di domani,
di sfuggire alle maglie imposte dal patriarcato e conquistare la libertà. La tuta di
jersey tempestata di strass è intrappolata in una gonna di tulle che omaggia
un’opera di Jana Sterbak. Come per “L’abito senza vergogna”, i colori sono chiari
e brillanti, e il contrasto è leggero, per illuminare l’incarnato.
Sabato in Schiaparelli: sfilano i diritti uma
Chiara è tornata a Sanremo con “La donna madre e guerriera”, un abito peplo in
satin blu elettrico con un bustino-scultura dorato che incarna la lotta costante
di tutte le donne: non farsi schiacciare dal senso di colpa che la società impone
loro, non lasciarsi eclissare, battersi per non perdersi. Il blu è stato scelto non
tanto perché in palette, quanto perché è il colore associato al valore sacro della
maternità.
La co-conduttrice dell’ultima serata ha poi indossato l’abito denominato “Body
painting”. Il corpo della donna diventa capolavoro: si fa materia, arte, e lascia il
segno. Nel modello a colonna ritroviamo l’accostamento blu/oro, anche se il
contrasto è meno netto del primo.
La Ferragni ha brillato nel suo terzo outfit, “l’abito dei diritti umani”. Torna il
nero, sempre non in palette: è una scelta audace e funzionale per far risaltare il
vero protagonista di questo look, cioè la collana a forma di utero. Il vestito in
velluto è ambasciatore di un messaggio potente, ovvero che i diritti riproduttivi
sono diritti umani, che vanno garantiti e tutelati. Per tutte e tutti, senza
distinzioni.
Per la sua ultima apparizione sul palco dell’Ariston Chiara ha indossato “la
femminilità maschile”. L’abito è una caricatura di uno stereotipo maschilista,
secondo cui la donna, per essere presa sul serio in determinati contesti, debba
vestirsi e comportarsi da uomo. Al contrario, la femminilità non va nascosta, ma
esibita con orgoglio come un inestimabile punto di forza. Ancora una volta, i
colori dell’outfit non rientrano nella palette della Ferragni, ma l’oro dei gioielli e il
punto di bianco del corsetto scaldano il look e lo rendono più in armonia.
Un colore, tanti messaggi.
Accanto agli abiti-manifesto, anche i colori sono il frutto di una scelta ponderata
e ricca di significato. L’oro, ad esempio, rappresenta la luce, l’energia e la
ricchezza (in questo caso della femminilità), è da sempre associato al sole e
trasmette calore e forza.
Il blu rimanda alla purificazione, e la parola deriva dal francese arcaico bleu,
“color della luce”, che anticamente indicava il cielo. Le sensazioni principali che
trasmette sono: affidabilità, fiducia, pazienza e calma.
Infine, il nero rappresenta la negazione, l’opposizione e la protesta, è associato al
potere e al controllo, comunica autorità e sicurezza e simboleggia la fine. Il
bianco, invece, è libertà e pace, rimanda alla purezza e incoraggia l’ordine e la
chiarezza mentale.
Chiara ha brillato, anche se non sempre in palette. Ha scelto i colori dell’anima,
quelli che sentiva più affini e adatti ai messaggi che voleva trasmettere: il nero, il
bianco, l’oro e il blu.
Si è fatta ambasciatrice di messaggi forti sul palco di Sanremo, dimostrando che
la moda è comunicazione e che può diventare uno strumento prezioso : i suoi
abiti vogliono essere manifesti universali e memorabili contro l’odio, la violenza,
gli stereotipi di genere. È diventata una portavoce, un simbolo vivente, un’icona
in carne ed ossa. E lo ha fatto anche parlando con i colori. Che dirle? Grazie!
Per l’articolo abbiamo consultato questi siti:
https://www.beautydea.it/abiti-chiara-ferragni-sanremo-2023-significato-messaggi/
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